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MyLand MTB NON STOP

MyLand MTB NON STOP è stato un evento di mountain bike che si è svolto in Sardegna per cinque edizioni, dal 2015 al 2019, caratterizzato da numerose peculiarità che ne hanno fatto un caso unico in Sardegna e non solo, tanto da essere oggetto di attenzione per tesi di laurea e riviste specializzate italiane ed estere. Finalizzato alla promozione del cicloturismo nella subregione dell’Alta Marmilla, era organizzato da Sardinia Biking per conto del Consorzio Due Giare, presieduto da Lino Zedda. È stato una scuola attraverso la quale si è formata una generazione sarda di cicloturisti e cicloturiste, portando alla nascita di altri eventi come il Sardinia Divide, nato nel 2016 e tuttora esistente.

Le maglie prodotte per la promozione del cicloturismo in Marmilla. Dall’alto in senso orario 2014, 2016, 2019, 2018, 2015. Ph. Giorgio Spiga

Una storia di MyLand MTB NON STOP è già stata scritta, con testimonianze dei/lle partecipanti e pagine di approfondimento che ne illustrano l’evoluzione di anno in anno, mentre il sito dell’evento, di proprietà del Consorzio Due Giare, che raccoglieva una grande quantità di documenti, non è più attivo.

Di seguito trovate il form per richiedere le tracce GPS delle varie edizioni e, subito disponibili, altri dati che riteniamo rilevanti, come gli articoli frutto del lavoro dell’addetto stampa Sauro Scagliarini. Sono trascorsi numerosi anni dal momento in  cui le tracce furono create e molti tratti potrebbero essere diventati inaccessibili, per inselvatichimento e/o per cambio di proprietà dei fondi attraversati. Sardinia Biking e il Consorzio Due Giare non sono responsabili per lo stato attuale dei percorsi né per eventuali incidenti che dovessero verificarsi.
Le note storiche sono di Amos Cardia (tratte dal libro già citato); le grafiche sono di Giorgio Spiga, Sebastiano Cubeddu, Gianluca Setzu e Alessandro Anedda; le mappe sono di Giorgio Spiga.

 

2015 – Albagiara

Parteciparono circa sessanta atleti e atlete, su due soli percorsi, uno da 100 km e uno da 200 km, mentre la lunghezza maggiore, quella da 400 km, consisteva nella ripetizione del percorso da 200 km. Il periodo era ancora freddo, MyLand MTB NON STOP 2015 si svolse dal 6 all’8 marzo e durante la notte la temperatura sul Monte Arci scese a zero gradi, ghiacciando le pozzanghere. La stagione era piovosa e la Grande Giara era allagata e infangata, con enormi difficoltà per i partecipanti che dovevano attraversarla. Per completare il quadro, i tempi massimi erano piuttosto stretti, molti completarono il proprio percorso ma non risultarono finisher per aver sforato sul limite orario, a volte soltanto di una decina di minuti.
Degli iscritti alla 400 km si ritirarono quasi tutti, completato l’anello da 200 km una prima volta, nessuno volle ripartire per percorrerlo una seconda volta. Proseguirono soltanto in tre: Fabrizio Dessì, Giorgio Spiga e Matteo Melis (cito in ordine alfabetico), che riuscirono anche a rispettare il tempo massimo.
In generale si iscrissero ciclisti e cicliste che non avevano alcuna esperienza di trail e di gps, in alcuni casi neanche esperienza di mountain bike in notturna. Perciò li abbiamo sempre considerati dei pionieri, con la stima che si deve loro, al di là del risultato che conseguirono in quell’edizione o nelle successive, per chi ha continuato. MyLand MTB NON STOP non aveva neanche un sito proprio e le informazioni passavano attraverso poche e insufficienti pagine web e contatti via mail e telefonici.

Finisher – Rassegna stampa

 

2016 – Lunamatrona

È l’anno della rivincita, chi ha partecipato alla prima edizione vuole mettere a frutto l’esperienza acquisita, ed è l’anno della scoperta, chi non ha partecipato nel 2015 ha comunque visto l’entusiasmo altrui, ha sentito parlare di un’esperienza esaltante malgrado le difficoltà e vuole capire meglio di che si tratta. Gran parte dei partecipanti del 2015 si iscrivono nuovamente e tanti altri se ne aggiungono, complice il fatto che l’organizzazione ora dispone di maggiori risorse e assicura un migliore servizio informativo. Nasce per questa edizione il sito dell’evento e migliora anche il sistema di iscrizione. Gli organizzatori viaggiano in lungo e in largo per la Sardegna, presentando l’evento in incontri pubblici presso le sedi delle associazioni di appassionati. Il periodo di svolgimento si sposta dall’inverno alla primavera, dai primi di marzo alla fine di aprile, così anche il clima mite stimola a una maggiore partecipazione. Il risultato sarà un raddoppio degli iscritti, dai 60 del 2015 si passa a 120 partecipanti.
Il quartier generale è ospitato in una struttura più grande e adeguata, il museo Sa Corona Arrubia, grazie alla collaborazione con l’omonimo consorzio, che porta a un’estensione dell’areale con nuovi territori, paesaggi e percorsi. La lunghezza maggiore, quella da 400 km, è stavolta un grande anello unico, non la ripetizione dell’anello da 200 km come era stato nel 2015. Quest’anno si attraversa anche la subregione del Sarcidano, iniziando quell’espansione che di anno in anno porterà MyLand MTB NON STOP fino alla Barbagia e alle vette più alte della Sardegna.

Finisher – Video ufficiale – Rassegna stampa

 

2017 – Villa Verde

Dal museo al teatro: il quartier generale di MyLand MTB NON STOP, dopo la puntata del 2016 nella Bassa Marmilla, nel museo Sa Corona Arrubia presso il paese di Lunamatrona, torna nell’Alta Marmilla, al teatro Move the box nel paese di Villa Verde, alle pendici del Monte Arci, protagonista costante di tutte le edizioni.
L’apparato di MyLand è rodato e le iscrizioni aumentano ancora, dai 120 partecipanti del 2016 si passa ai 180 iscritti del 2017, attratti dall’entusiasmo di chi ha già partecipato e dal fatto che l’offerta di ogni edizione, pur mantenendo inalterata la quota di partecipazione, è più ricca della precedente. Partecipano anche alcuni atleti in ebike e per la prima volta MyLand va al mare, percorrendo una parte del Golfo di Oristano, tra spiagge e zone umide di grande pregio naturalistico e paesaggistico.
In questa edizione i partecipanti usufruiscono anche di un servizio di
documentazione fotografica che a oggi rimane il migliore mai realizzato per MyLand. Per tutti i quattro giorni dell’evento e per tutto l’arco della giornata il fotografo Marcello Olla si sposta nei tratti più significativi dei percorsi intercettando i partecipanti in azione.

Mappa 2017 – Finisher – Album fotografico – Rassegna stampa

 

2018 – Baradili

Concluso il triennio iniziale (2015, 2016, 2017) MyLand MTB NON STOP si sente adulta e si pone nuovi obiettivi, in linea con l’accresciuta esperienza dei partecipanti. Il percorso lungo, che nelle prime tre edizioni è stato di 400 km, viene esteso a 440 km e si entra in Barbagia, nel 2017 soltanto sfiorata. Aumenta così anche il dislivello, che arriva a 11.000 m, e ci si metterà anche il meteo, con una pioggia incessante e temperature basse che hanno reso questa edizione davvero impegnativa, tanto da costringere al ritiro, su tutte le lunghezze, non soltanto principianti ma anche ossi duri. È un anno che comunque ricordiamo con piacere, perché le difficoltà dovute al maltempo sono state bilanciate dalla disponibilità di strutture funzionali e confortevoli, che hanno permesso allo staff e ai partecipanti di vivere quei quattro giorni comunque bene. Il quartier generale era ospitato nel paese di Baradili, il Comune più piccolo della Sardegna con appena un’ottantina di abitanti, che dopo tre anni di onorato servizio come check point, uno dei più apprezzati di sempre, viene promosso a quartier generale continuando a riscuotere il favore dei partecipanti.

Finisher – Rassegna stampa

 

2019 – Pompu

Forse è stata l’edizione in cui la popolazione del paese che ospitava il quartier generale si era fatta coinvolgere maggiormente: dal servizio di ristorazione al trasporto bagagli dal bar – che per l’occasione serviva anche colazioni salate – al servizio di recupero tutto era in mano alle lavoratrici e ai lavoratori del paese.
Pompu all’epoca non aveva ancora sufficiente copertura telefonica, così noi dello staff, ospitati nella biblioteca, usavamo il telefono fisso e per aggiornare il sito ci spostavamo all’aperto nella parte alta del paese.
Caratteristica peculiare di questa edizione fu l’itinerario da 450 km, che passava per il Bruncu Spina fino ai ruderi del rifugio La Marmora, raggiungendo così la quota più alta di tutte le edizioni. Matteo Melis, finisher più veloce della 400 km della prima edizione, partecipò nuovamente dopo tre anni di assenza riconfermando in quest’ultima edizione il suo risultato con numerose ore di vantaggio sul secondo. Al termine del trail arrivò al quartier generale curiosamente avvolto in pezzi di lenzuolo, dentro e fuori dell’abbigliamento, spiegando che sopraffatto dal freddo durante l’ultima notte aveva strappato dalla recinzione di un ovile un telo usato come striscione per la scritta
Io sto con i pastori sardi. Come ogni anno ci furono partecipanti anche dalla Penisola, occasione preziosa di scambio di esperienze e di verifica delle capacità sviluppate in merito alla logistica.

Mappa 2019 – Finisher – Rassegna stampa

 

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